Nel 2018 l'Agenzia per l'Italia Digitale ha previsto per le scuole la possibilità di registrare un dominio .edu.it. Questo rifacendosi all'analogia del gTLD .EDU utilizzato dalle scuole e università degli Stati Uniti.
Anche se .EDU.IT à tecnicamente un secondo livello, viene trattato alla stregua di un Top Level Domain. EDU.IT è a disposizione del Registro Italiano dei Nomi a Dominio grazie alla lungimirante scelta di riservare i domini che corrispondono ai gTLD storici (come COM, NET, ORG...).
Dal 20 settembre 2018 tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado, statali e non statali, possono registrare il loro nome a dominio edu.it. Allo stesso modo delle amministrazioni centrali dello Stato che utilizzano il GOV.IT.
Tutto questo sembra logico e in linea con quando fatto dagli Stati Uniti dal 1985 con la definizione dei primi gTLD, le cui indicazioni sono sinteticamente:
- .com aziende e enti commerciali
- .edu scuole e università
- .gov enti governativi statunitensi
- .net soggetti che si occupano della rete (Internet)
- .mil forze militari statunitensi
- .org in genere enti no-profit e altre organizzazioni non meglio definibili
La migrazione da .GOV.IT a .EDU.IT
In Italia, da alcuni anni molte scuole già utilizzano come dominio di riferimento il .GOV.IT, e sono state "guidate" nel passaggio dal .GOV.IT a .EDU.IT in quanto non possono più utilizzare .GOV.IT come deciso da Agid.
...c'è da chiedersi il perché di questa "svista" e non si sia attivato da subito .EDU.IT per le scuole.
Conclusioni
Negli anni pare essere cresciuta in Italia la esigenza di distinguere i domini per enti e istituzioni per dare loro una ufficialità. Questo infatti non era inizialmente previsto in quanto il ccTLD .IT poteva e può essere utilizzato in modo indifferente da privati, aziende e enti no-profit o istituzioni.
A questo punto possiamo anche aspettarci l'istituzione di .COM.IT o .GOV.IT (al momento domini UNASSIGNABLE), e la destituzione dei domini riservati geografici che contengono la parola "comune" o "regione" che sembravano dover essere quelli istituzionali? Oppure come ha fatto il Regno Unito l'istituzione di .CO.IT (abbreviando .COM), se non fosse che .CO.IT è già desinato a rappresentare il dominio geografico della Provincia di Como. Insomma gestire TLD per usi specifici potrebbe essere più complicato del previsto allo stato attuale.
Alla fine la scelta pare essere quella di "copiare" il modello Americano, replicandolo sotto il ccTLD dello stato di appartenenza. I gTLD del 1985 prevedono una distinzione netta (anche se non vincolante) per categorie delle varie tipologie di soggetto. Nati più di trent'anni fa sono diventati uno standard, i gTLD sono parte della storia di Internet e il COM mantiene il suo indiscutibile appeal e nonostante il proliferare dei newGTLD difficilmente sarà declassato.